LA STORIA

Fondato nel 1994 e aperto al pubblico nel 1996 come brewpub, primo microbirrificio in Lombardia,
il Birrificio italiano è diventato nel tempo uno dei nomi più noti del panorama nazionale, sia entro i confini della Penisola che all'estero.

Alle origini

Agostino Arioli, il mastro birraio fondatore, è legato alla produzione birraria da una passione viscerale nata nella prima infanzia, ed ha perseguito il sogno dei luppoli nel corso di tutta la sua formazione. La filosofia di Agostino e del Birrificio Italiano è improntata sulla ricerca di birre "buone da bere", non pastorizzate e prive di additivi.

Animato da questo desiderio, Agostino fonda nel 1994 il Birrificio Italiano a Lurago Marinone (Como), il primo brewpub in Lombardia e tra i primissimi in Italia, che aprirà i battenti al pubblico il 3 aprile 1996. Con una sala cottura da 200 litri realizzata su misura dalla OMAP di Sabbioneta, il Birrificio lancia la produzione di due birre “capostipite”, Tipopils e Rossoscura.

Agostino Arioli il fondatore di Birrificio Italiano

“Non ricordo la ricetta della mia prima birra fatta in casa, certo incompleta e sommaria, ma ogni tanto mi torna al naso, scuotendomi ben bene dal profondo, il profumo del luppolo in infusione a freddo che avevamo usato. Come birraio e appassionato di birra ancora ricerco, non senza una punta di mania, quel profumo.”

Bicchiere di Tipopils Birrificio Italiano

Tipopils e la birra artigianale italiana

Dopo una partenza incerta, a metà degli anni ’90 si inizia a parlare di birra artigianale in Italia e il Birrificio Italiano è il microbirrificio pioniere di questo nuovo panorama. Tipopils va a gonfie vele, mentre Rossoscura si estingue, soppiantata da una nuova, potentissima specie: la Bibock. Arriva poi la Amber Shock, quindi la Negra, la Prima e la Cassissona, nata da una lunga sperimentazione su lieviti da champagne e utilizzo della frutta.

Nel 1999 è il turno della VùDù, Weizen Dunkel ispirata da un grande birrificio del Baden Württemberg. Nel 2000 la sala cottura cresce fino ad ospitare i 700 litri. Nello stesso anno nascono la Fleurette e la Sciresona –futura Scires – alle ciliegie selvatiche, una birra artigianale stupefacente, mutevole e perenne. In seguito alla prima visita al Great British Beer Festival torna un’impetuosa voglia di Inghilterra: nasce Cinnamon Bitter, diventata appuntamento fisso di gennaio per i nostri clienti.

Il Birrificio Italiano oggi

Fedeli alla nostra filosofia, continuiamo a sperimentare, a creare birre pulite, integre, libere dai condizionamenti di mercato. I nostri mastri birrai non applicano risoluzioni "correttive" per aggiustare il prodotto finito, ma stabiliscono all'origine le condizioni ideali per cui una birra possa svilupparsi da sé secondo l'obiettivo prefissato.

Per questo motivo, le nostre birre sono rigorosamente prive di stabilizzanti, additivi, centrifugazioni, non sono pastorizzate né filtrate. Ogni birra nasce, oltre che dall'estro creativo, dall'osservazione scientifica della natura e del modo in cui opera: tutti i parametri microbiologici, chimici, fisici sono tenuti sotto controllo per studiare le interazioni ed i risultati sul prodotto finito, lasciando che ciascuna arrivi spontaneamente al risultato prefissato, ovvero giungere, perfetta, nel bicchiere.

Il team di Birrificio Italiano
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